Saggio di studj sopra la Commedia di DanteR. Giusti, 1893 - 92 pages |
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Saggio Di Studj Sopra La Commedia Di Dante (Classic Reprint) Oreste Antognoni No preview available - 2018 |
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abbia adagiarsi alcun allegoria altre anime ANTOGNONI Barberino Bartoli Bocca degli Abati Bologna Bolognese Caronte cavalli cerchio ch'è ch'egli cielo della Luna civitate Cnfr colloquio Commedia di Dante commentatori contradizione crede D. C. di D. A. Dante dantesco deprecativo desiderio dice dixit donna Ediz eius erat esempio falabusca FILIPPO VILLANI fioco Firenze Forese Francesco da Barberino FRANCESCO DA BUTI Ghino Glossa alla reg habere huius regule Inferno innanzi interpretazione ipotetico iste l'altro lasciato letterale Limbo luogo Malagriffa mulier oculum osserva Paradiso parlare parole passo periodi ipotetici Piccarda e Beatrice poema poeta POLETTO poteva proposizione augurativa Purg Purgatorio quam quod Radicofani ragione Ragranchia rauco sarebbe Scartazzini sembianza sembra sembrami soggiunge sospiri sotijs spiegazione spiriti magni Studi sulla Commedia sunt tenebre testum torni trema trista trovano unum Vanni Fucci vede verbo verso VIII Virgilio volge XXII XXIV XXVII zione
Popular passages
Page 18 - Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti, Ed a colui che l'ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon pòrti.
Page 54 - La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più , trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona: Sì disse prima; e poi qui non si vieta Di nominar ciascun , da ch' è sì munta Nostra sembianza via per la dieta.
Page 7 - Ecco Dite » dicendo, « ed ecco il loco ove convien che di fortezza t'armi ». Com'io divenni allor gelato e fioco, nol dimandar, lettor, ch'i' non lo scrivo, però ch'ogni parlar sarebbe poco. Io non mori', e non rimasi vivo: pensa oggimai per te, s'hai fior d'ingegno, qual io divenni, d'uno e d'altro privo.
Page 36 - Quivi, secondo che per ascoltare, Non avea pianto, ma che di sospiri , Che l'aura eterna facevan tremare...
Page 16 - L' aiuta sì, eh' io ne sia consolata. Io son Beatrice, che ti faccio andare : Vegno di loco, ove tornar disio : Amor mi mosse, che mi fa parlare. Quando sarò dinanzi al Signor mio, Di te mi loderò sovente a lui. Tacette allora, e poi cominciai io : O Donna di virtù, sola, per cui L...
Page 25 - i maestro cortese, «quelli che muoion ne l'ira di Dio tutti convegnon qui d'ogne paese; e pronti sono a trapassar lo rio, ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disio. Quinci non passa mai anima buona; e però, se Caron di te si lagna, ben puoi saper omai che 'l suo dir suona».
Page 47 - Ecco chi crescerà li nostri amori». 105 E sì come ciascuno a noi venia, vedeasi l'ombra piena di letizia nel fulgor chiaro che di lei uscia.
Page 45 - Ma dimmi: voi, che siete qui felici, Desiderate voi più alto loco Per più vedere, o per più farvi amici?
Page 35 - È verisimile che nella valle oscura, profonda e nebulosa, dove non è che luca, in loco d'ogni luce muto, nella fessura mirabilmente oscura, Dante vedesse tutto, discernesse e riconoscesse le persone ? È verisimile il prato di fresca verdura « nel ventre della terra », come dice il Boccaccio...