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i molteplici suoi rimedi ordinari e straordinari, per cui la pena, vera figlia di una giustizia zoppa o non giunge mai, o giunge sempre tarda e inopportuna. Strano contrapposto! i giudizi pe' reati più gravi avanti la Corte di Assise si compiono con assai maggiore speditezza. Pe' reati minori basterebbe la più lieve pena, ma dovrebb' essere inevitabile e pronta, come la paterna o magistrale correzione, come per fermo la desidera l'Alessandrini, ponendo dal canto suo ogni più solerte cura perchè tale riesca nel distretto di Belluno. Ed ei pure nelle condizioni economiche e sociali di questa provincia con mente arguta indaga le cause che sopra le altre la rendono fortunata e fiorente.

10. Da questo e da altri discorsi d'apertura, dettati dalla dotta e forbita penna dell'avv. Filippo De Crecchio, abruzzese, è agevole lo scorgere come ei sia uno de' più distinti oratori del P. M. Non è egli il capo dell' uffizio, sebbene per divenirlo già da parecchi anni abbia tutti i più legittimi titoli. Quindi se le sue parole sin dal principio spirano mestizia e sconforto, egli deve trovare pietà non che scusa, massimamente appo coloro che intendono che sia giustizia distributiva e quanto sia doloroso per chi pose tutto il suo cuore e l'ingegno ad amministrar giustizia ad altri il dover poi vederla negata a se stesso. Auguraado a questo nostro antico ed egregio collega fortuna pari al merito, ed uno di quegli atti di giustizia riparatrice, che nessuno sa compiere meglio dell'attuale Guardasigilli, nelle cui eminenti virtù ei pure tanto confida, passiamo a dare un cenno di questo discorso, l'esordio del quale acconciamente fu tratto dal gran principio di naturale e civile eguaglianza: cuique suum. E tanto più di buon grado vorrei, se mi fosse concesso dall'indole di queste rassegne, intrattenermi a lungo sulla esposizione de' dati statistici, in quanto il De Crecchio si confida trarne qualche confortatrice conclusione, e qualche ragione a bene sperare dell' avvenire del circondario ascolano, dove mi pregio d'aver sortito i natali, e dove ho lasciate tante cose caramente dilette.

Egli fa notare a lode della dotta, solerte ed onorata Curia ascolana che nonostante l'aumento delle cause civili, il numero delle sentenze preparatorie ed interlocutorie è andato scemando io confronto degli anni scorsi.

Anch'egli mostrasi preoccupato per le troppe assoluzioni del giurì e per la sciagurata formazione delle liste; ma giustizia voleva si riconoscesse che in questa istituzione novelia l'ascolana psovincia fece sempre buona prova, e certamente andò innanzi a molte, e non fu seconda ad alcuna.

Le conclusioni poi ch' ei trae dai raffronti statistici sono le più consolanti per ogni cittadino amante del bene e del proprio paese. Imperocchè da esse appare manifesta una massima diminuzione di reati segnatamente di sangue, di truffe e di ribellione. Indi l'egregio oratore (a cui nulla si può rimproverare tranne l'essere stato troppo largo dispensatore di encomii) termina il suo dire facendo voti per le più prospere sorti che in un non lontano avvenire non ponno mancare alla nobile popolazione ascolana, essendo così perseverante a battere la via dell'onore, del rispetto alle leggi, ed agli ordini sapienti e liberali, che ne governano. All' animo generoso del De

Crecchio non giunga disgrato questo tenue ma sincero segno di gratitudine ossequiente, ch'io mi pregio di porgergli anche in nome de' miei buoni concittadini, giusti estimatori de' meriti suoi.

11. I gentili ed assidui lettori di queste rassegne ricorderanno certamente ciò che per animo grato e reverente e per debito di giustizia ebbi a dire di Macerata a proposito della sede d'Appello, dimostrando come in detta città sì illustre e benemerita della cultura gturidica concorrano tutti i titoli per rivendicare a sè l'intera Corte contro l'improvvido atto di frazionamento, a cui fu sottoposta. Quindi ho provato vivo piacere nel sapere anche ivi costituito un Circolo Legale coll'intendimento di accrescere tra i soci la cultura nelle materie giuridiche. E la nostra soddisfazione sarà veramente piena quando ci sarà dato, sì come auguriamo di gran cuore, di vedere prendervi parte, e parte principale tutti i luminari della magistratura, del Fóro e della Università. Intanto plaudiamo al coraggioso inizio che è sempre malagevole, ma superate le prime difficoltà, la perseveranza non manca mai a porgere il premio del successo. Fra i mezzi per raggiungere l'indicato scopo vi è il Bollettino o rassegna giuridica, di cui abbiamo sott'occhi i tre primi numeri, ai quali dando il saluto d'onore e d'incoraggiamento, facciamo voti che la serie non venga mai meno mercè il numero crescente di abbonati e lettori intelligenti e payanti. L'annunziato periodico consta di quattro parti: la prima di articoli dottrinali o critici; la seconda delle decisioni della Corte di Cassazione di Torino, e della sezione d'appello di Macerata; la terza di massime di giurisprudenza; la quarta di una cronaca giuridica. La seconda parte per esser più utile dovrebbe estendersi alle sentenze più importanti di tutte e tre le sezioni staccate della Corte d'appello di Ancona: tanto più che nè in questa città nè in Perugia, se siamo bene informati, v' ha di simiglianti pubblicazioni. Il dott. Raffaele Foglietti ha cominciato pubblicare nella prima parte due scritți, l'uno intitolato Cenni storici intorno al tribunale superiore di Macerata, ch'ebbe tanta e ben meritata rinomanza in Italia e fuori; l'altro, Uno o due matrimoni? E quale? Da tali scritti, e più ancora dalle notizie, che il Foglietti con troppa ingenuità ha creduto affidare alla Cronaca, si vede chiaro che egli è un giovane di ardenti spiriti e di generosi propositi; ma ove quelli non sieno temperati da senno più maturo, e questi non vengano ridotti dai più esperti della vita a ciò che è conseguibile e attuabile secondo i tempi e i costumi presenti, l'impresa, da lui tanto caldeggiata, risica di abortire o di andare in dileguo. Si ricordi che gl' Italiani del mezzogiorno sono nuovi e diffidenti ad ogni forma di associazione, che non sia l'accademia o l'arcadica. Per acquistar poi credito e diffusione a un giornale, massimamente se scientifico, ci vuol altro che un programma o un numero di saggio, ai quali, per quanto ben fatti, quasi nessuno bada. Per farsi una clientela fra gl'italiani così poco amanti di lettura seria le difficoltà sono grandi e molteplici; e quanto più uno se le dissimula o non le prevede, tanto più presto e irremissibilmente soccombe La fantasia se fu la fata benefica per le arti belle del nostro paese, fu per altro malefica nelle cose agibili che richiedono animo perdurante, preveg

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gente e tetragono ai colpi di ventura. L'egregio dott. Foglietti, a cui sorride ben promettente la gioventù, voglia credere a noi, che incanutiti innanzi tempo dai disinganni, dobbiamo saperne alcunchè di queste faccende, poichè a tutti insegna qualcosa la dura esperienza della vita. Lasci dal licenziare la sua speranza a voli così alti, se non vuole esporsi alle immanchevoli ed amare disillusioni, alle quali non essendo preparato corre pericolo di rendersi ingiusto verso i suoi simili e di continuare colla malaugurata Cronaca a far torto alla serietà de' suoi propositi. Ne' suoi articoli poi altri potrebbe desiderare, checchè ne sia della sostanza, maggior precisione, sobrietà e castigatezza di dettato. Tutto ciò abbiamo voluto dirgli colla consueta nostra schiettezza, perchè abbiamo cagione di sperar molto dal suo bello ingegno e dal suo carattere iutraprendente, ove continui a nudrir l'uno di forti studi, e a rinvigorire l'altro colla lotta ostinata per l'esistenza, come dice Darwin e con lui il romanista Ihering, ossia (come diremmo noi alla buona) per conquistare il suo posto con mezzi ad esso proporzionati.

12. Valga a tutti i giovani, che aspirano a ben meritare della patria nello studio della giurisprudenza, l'esempio ad essi dato dallo studente siculo Adolfo Pantano, la cui dissertazione per laurea meritò d'esser approvata col massimo dei punti della facoltà giuridica presso l'Università di Palermo. Ei tolse a trattare un argomento di gran rilievo e di pari difficoltà, quale si è Il privilegio nella storia del diritto, e sin dalle prime si mostrò ben conscio dell'uno e dell'altra col riconoscere che il suo tema importava la ricerca del diritto nella storia dell'umanità. « Tracciate in fatti le linee (com'egli si esprime collo stile immaginoso degli abitanti dell'isola del fuoco), secondo le quali, nelle sue fasi svariate, il privilegio è prevalso a cotesta legge suprema della vita, è tracciare a un tempo le linee, secondo le quali siffatta legge si è disegnata nel campo dell'attività umana, traverso i secoli. » Il disegno è troppo vasto per un simile lavoro, ma il giovine scrittore se n'è accorto, e con rapidi e sicuri tratti storici e con ben inteso metodo sintetico ha quasi sempre saputo sopperire alle esigenze dell'arduo e lungo tema. In base alla sentenza di Cicerone, tolta ed epigrafe Una continemur omnes et eadem lege naturae egli ricercati i primordi dell'umanità, l'unità ne' suoi primi vincoli e prime forme, Brama-Budda-Maometto in Oriente, il diritto in Occidente, Grecia, Roma, Cristo, l'evo medio, Lutero, l'ottantanove, l'avvenire, vede in un non so quanto lontano avvenire benedetto il trionfo della ragione e della civiltà, « In quel giorno (ei conclude con un tono enfatico, che mal si addice a simili trattazioni, e che col crescere degli anni verrà certo dall'A. mitigato) il privilegio sarà una memoria; una memoria che tenteremo di obliare; il riflesso di un fantasma, che per lunga stagione turberà i nostri sonni; che ci renderà titubanti in fra l'odio e il perdono; che ci inumidirà gli occhi di lacrime, e un soffio d'ira conturberà Il sereno della nostra coscienza; ma in quel giorno il diritto sarà pure una santa realtà; e gli splendori della calma ci faranno dimenticare i palpiti e le fosche convulsioni della tempesta. » Quante parole infocatc! per esprimere un'idea semplicissima: in quel giorno avranno tutti la giustizia giusta,

secondo i meriti. Se non che gli uomini di poca fede ne'miracoli del progresso avran cagione di temere che sì pieno trionfo della giustizia, ossia il regno di Dio sulla terra non possa cominciare che colla fine del mondo e col giudicio universale. Le note non poche, che tengono dietro alla dissertazione, se da un lato mostrano la non comune erudizione dello scrittore, dall'altro non giovano certamente a quell'ordine logico e a quella precisa sobrietà e fusione di tutte le parti che in simiglianti lavori vanno curate sopra tutti gli altri pregi di forma.

Bologna, marzo 1874.

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Avv. C. LoZZI.

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docteur Bernagius, par M. Lucien Biart, 2 vol. in-18. Le Puritain, Scènes de la vie parisienne, par M. Charles Yriarte, 1 vol. in-18. Nouvelles, par M. Henri Rivière, 1 vol. in-18. Silen, par M. Henri de la Madelêne, 1 vol. in-18. Nouvelles orientales, par M. Albert Eynaud, 1 vol. in-18.

A. Theuriet, 1 vol. in-18.

vol. in-8.

Mademoiselle Guignon,

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l'Ondine, par M. Quatre-vingt-treize, par M. V. Hugo, 3

Si les Romains du temps d'Horace s'enorgueillissaient,

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peut

être à tort, d'être les premiers satiriques du monde, nous pouvons nous flatter à juste titre d'être les romanciers par excellence, et depuis quelques années cette supériorité relative semble s'accuser plus nettement encore. Nous n'avons sans doute à l'heure qu'il est aucun peintre de meurs de la force de Balzac, et il y aurait de l'outrecuidance à soutenir que les derniers romans de George Sand et de Jules Sandeau puissent être mis en parallèle avec André, Mauprat, Jacques, Marianna ou Mlle de la Seiglière, mais à aucune époque la France n'a possédé un plus brillant essaim de conteurs agréables, et parmi les adeptes de cette nouvelle école qu'on a qualifiée de réaliste, je cïterai deux hommes qui n'ont certainement point de rivaux à l'étranger: M. Flaubert et M. Emile Zola. On a tout dit sur l'auteur de M.me Bovary cette œuvre capitale où quelques tons criards se perdent dans l'harmonie de l'ensemble, mais la critique n'a pas, selon nous, rendu pleine justice au talent qui éclate dans le Ventre de

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