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SCENA 2. Volano rallegrandosi d'el peccato d'Adamo, col suono di roca tromba chiama tutti gli spiriti Infernali.

SCENA 3. Sathan certificato d'ella caduta d'Adamo, essorta gli altri spiriti a far festa.

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SCENA 4. Serpe con Vana Gloria tornando trionfanti d'Adamo sono da Sathan, e da gli altri spiriti perciò adorati: e da Canoro vengono cantate le lodi loro.

SCENA 5. Gli Folletti per allegrezza della caduta d'Adamodanzano insieme: ma sentendo trombe celesti e scorgendo la divina luce tutti fuggono all' abisso.

SCENA 6. Il Padre Eterno chiamando Adamo & Eva e da loro confessato l'errore, ad ambidue publica le pene nelle quali sono incorsi, maledice il serpente & si nasconde da loro.

SCENA 7. L'Angelo porta due vesti di pelle ad Adamo & Eva, e da quelli partendo à volo gli lascia dolenti, a lagnarsi de gli errori loro.

SCENA 8. L'Archangelo Michaele con spada di foco scaccia Adamo & Eva dal Paradiso, & essortando gli altri Angioli, che solevano stare con loro, ad andar seco in Cielo, fa che resti un Cherubino con la spada di foco a guardare la porta del Paradiso.

⚫ SCENA 9. Gli Angeli pria che partirsi, licentiatisi d'Adamo, l'essortano a piangere il suo errore, promettendoli allegrezza,

e canto.

ATTO QUARTO.

SCENA 1. Volàno a suono di tromba chiamando tutti gli spiriti de gli elementi, che vengano ad incontrare Lucifero, eglino vengono tutti.

SCENA

SCENA 2. Lucifero chiamati tutti gli spiriti a conseglio, dimanda a ciascuno il suo parere, si delle attioni d'Adamo, come delle Divine; ma non fapendo quelli bene interpretarle, egli loro le dichiara.

SCENA 3. Lucifero emulo di Dio, nella creatione del mondo, da una massa di terra confusa fa uscire quatro mostri a danno dell' huomo, Mondo, Carne, Morte, e Demonio, poi con tutti gli altri torna all' Inferno.

SCENA 4. Adamo solingo narra come gli animali, e tutte l'altre cose hanno cangiato forma, e costumi, per il suo peccato, & amaramente lo piange.

SCENA 5. Le fere seguendosi, & amazzandosi tra loro, mettono gran terrore ad Adamo & Eva che perciò si nascondono.

SCENA 6. Appariscono ad Adamo quattro mostri cioè, Fame, Sete, Fatica, e Desperazione, e la Fame gli dice, che mai questi da lui partiranno.

SCENA 7. La Morte minaccia di troncare la vita ad Eva, & Adamo, e subito il Ciel turbato con tuoni, saette, grandini, pioggie, e venti, gli spauenta.

ATTO QUINTO.

SCENA 1. La Carne tenta Adamo, e trouandolo ritroso, gli mostra, come tutte le cose sentono amore.

SCENA 2. Lucifero s'aggiunge, alla Carne, e tenta di persuadere Adamo a congiungersi con essa; fingendosi Adamo celeste.

SCENA 3. Adamo con l'agiuto dell' Angelo suo custode supera la Carne & Lucifero.

SCENA

SCENA 4. Il Mondo narra le sue grandezze, e ciò che faranno gli huomini per l'oro, e s'apparecchia per tentar Eva.

SCENA 5. Il Mondo propone ad Eva tutte le sue pompe, e gli fa apparire un vago, e ricco palazzo d'oro.

SCENA 6. Dal palazzo del Mondo uscito un choro di Donzelle, con molti ornamenti vogliono ornarne Eva, ma alla voce & precetto d'Adamo restano confuse, & il tutto sparisce: onde il Mondo minacciando ad Adamo, chiama contra di lui tutti gl' Infernali Mostri.

SCENA 7. Lucifero, Morte, Mondo, e chori di Diavoli, s'apparecchiano per far violenza ad Adamo, e combattere con

Dio.

SCENA 8. L'Archangelo Micaele, con chori d'Angeli, combatte con Lucifero, & i chori di Demonii, & superati gli scacciano sino all' Abisso.

SCENA 9. Adamo & Eva riveriscono l'Archangelo Micaele, e da lui sono consolati & assicurati, che per la penitenza loro, an dranno a goder in cielo: on de per allegrezza gli angeli cantano lodi a Dio, della vittoria, & felicità dell' huomo, per l'immensa pieta & Amor divino.

The lovers of Paradise Lost will, we trust, be entertained with having an opportunity of seeing how greatly and judiciously our sublime and divine poet has heightened and improved any the least hints or images, he has been supposed to have taken from this ancient drama, copies of which are extremely scarce and uncommon; and therefore a specimen of the versification is subjoined. Not that it can be imagined, that the copious, comprehensive, and creative mind of Milton, so rich in the stores of nature, could condescend to be a mere borrower, as Voltaire would insinuate: nor can we assent to the opinion of that critic, who says, "that the poetical

fre

fire of Milton glows like a furnace, kept up to an uncommon

ardour by the force of Art.”

ATTO QUARTO, SCENA QUINTA.

ADAMO. Doue men fuggo ahi lassa, oue m'ascondo

EVA.

Corri ne le mie braccia,

E chi ha insieme peccato

Sia da le fere insieme anco sbranato.

Ahi ch' ogni scampo è fatto

Varco di morte, a chi di vita è indegno.
Pur di quell' antro in seno

Sommergiamoci Adamo.

ADAMO. Lassi partiro al fin, ma gia non partoro
Da l'Huomo le ruine, il doul mortale :

EVA.

Strano caso infelice, il riso piange,
L'allegrezza sta mesta,

Hoggi la vita more.

Quanto m'affligo Adamo,

Ahi quanto piango ò Cielo,

Quanto sospiro ò Dio, quanto m'accoro,
Nè son viva, nè moro.

ADAMO. Ma quai ruggiti horrendi

L'aer fa rimbombar fremer le valli ?

MORTE. Tù pur fusti, ò vil Donna,
Che prima mi chiamasti

Con voce di peccato

Sin dal Tartareo oscuro.

Tù tù putrida carne, e poca terra,
Questo terribil mostro

D'ossa

D'ossa humane contesto

A rimira le stelle hoggi chiamasti.
Hor, che vuoi? di? favella,
Stanca sè de la vita?

Ecco la falciatrice, ecco la falce
Che la luce à lasciar hoggi t'invita.
Gia con occhio lincèo

Scorgo mirando la futura etate

Ch'al mio nome, a quest' armi à l'empietate
Trofei s'ergon funesti.

Ma, che non finiran qui le`ruine

Chà tè minaccia il Cielo; altre suenture

T'apprest'anco l'Inferno,

Colme d'horror si grande;

Ch'io che la Morte sono

Bramo morir, per non mirarle in volto:

Gia tu sè reo di morte,

Già tua stanza è l'Inferno,

Fatto rubello al tuo Fattor superno.

ADAMO. Ahi lagrime, ahi dolore

Ahi crudo peccatore.

EVA. Ahi dolente, infelice

Eva gran peccatrice.

ADAMO. Ahi, che's'annera il Cielo, ahi che ne toglie
Com' indegni di luce ogni sua luce.

EVA.

Ma qual tosto nel Ciel s'auuina, e more,
Fiamma, ch' abbaglia, e serpeggiando fugge
Fatta serpe di foco ?

Ahi, che fin non hauran quì del Ciel l'ire
Ne conuien pria morire.

ADAMO.

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